Lungo la via Emilia: viaggio per immagini 1945-1970

by Lorenzo Bazzocchi

L’ECCELLENZA IN GHISA CONVIVE CON L’ACCIAIO

Le innovazioni introdotte a partire dal dopoguerra in campo illuminotecnico trovano rapida applicazione in tutti i principali centri dislocati lungo la via Emilia: trattandosi di città storiche esse dispongono già da tempo di arredi in ghisa, sia lampioni che mensole a muro, prodotti all’inizio del Novecento o risalenti addirittura alla seconda metà del XIX secolo e ispirati al gusto neoclassico imperante in quel periodo.

Si tratta in molti casi di pezzi prestigiosi, progettati ad hoc, e fusi da importanti fonderie, italiane ed estere, motivo per cui, pur trattandosi di modelli ormai fuori moda, da disinstallare in quanto ritenuti non più in linea coi tempi, si tende a far sopravvivere gli esemplari più significativi, quelle tipologie che più di altre hanno contribuito nel tempo a identificare e a diversificare tra loro le città. L’unica “trasgressione” consiste nella progressiva sostituzione delle luci, ormai datate, con lampade di nuova concezione. Generalmente sono pali alti con la cima a forma di cetra o di pastorale, oppure candelabri a più luci; modelli che noi conosciamo molto bene per averli studiati e presentati nel corso degli anni in più occasioni sui numeri della rivista Arredo & Città. 

In questa fase si viene dunque a instaurare una sorta di legame tra il passato, rappresentato dalle eccellenze in fusione di ghisa e il moderno che avanza, un rapporto che da un lato rende possibile la presenza di nuovi lampioni affacciati sui palazzi storici, mentre, dall’altro, fa si che persista ancora una parte di quei vecchi modelli volti a contemplare le automobili ormai padrone incontrastate delle piazze cittadine. Un paesaggio arredato che potremmo definire ibrido, ma che risulta particolarmente interessante proprio perché incentrato sul tentativo di sperimentare e applicare direttamente sul campo i risultati delle nuove ricerche.

Attraverso la selezione di un ricco patrimonio di foto e cartoline storiche, conservato nell’Archivio della Fondazione Neri, abbiamo tentato di ricostruire, nelle pagine che seguono, la mappatura delle principali installazioni portate a compimento in questo territorio tra il 1945 e la fine degli anni Sessanta. Ne è scaturito un itinerario insolito che ha per protagonisti gli oggetti stessi, apparecchi moderni e funzionali, ritenuti dunque idonei a trasformare il volto luminoso delle città nate e sviluppate sulla grande strada fondativa.

Lampade stradali a sospensione (mediante tesata a muro o su palo)

La ricerca ha confermato come anche in Emilia le lampade a sospensione su funi termoplastiche rappresentino nel periodo indagato la soluzione maggiormente adottata per illuminare i centri storici, allo stesso modo dei lunghi viali che raccordano ormai la città “dentro le mura” con i nuovi agglomerati urbani cresciuti all’esterno. Le lampade presentano il corpo in fusione di alluminio a cui è generalmente avvitato un bulbo luminoso in vetro trasparente; il riflettore, invece, può essere aperto o chiuso, e realizzato in alluminio brillantato, in vetro, ma anche in materiale acrilico o in policarbonato, il cui sfruttamento commerciale è stato avviato nel 1960 da parte di due importanti aziende: la tedesca Bayer e l’americana General Electric.

Tubolari in acciaio reggi lampada

Tra le luci su palo questa è la tipologia più diffusa. I sostegni in acciaio, dalla linea sobria, si caratterizzano per le superfici lisce e rastremate. Montano prevalentemente lampade a scarica (bulbi o tubi fluorescenti) collocate all’interno di corpi illuminanti che, a seguito dell’indagine, abbiamo raggruppato in quattro categorie principali: “lanterne a fungo”, diffusori di forma cilindrica, sferica e poligonale.

Tubolari in acciaio a uno o più bracci

Spesso di altezza considerevole, questi pali sostengono uno o più bracci realizzati sia in acciaio – costituendo in tal modo il prolungamento, l’estensione dello stelo – che in materiali diversi tra cui l’alluminio, apprezzato per le sue note caratteristiche di leggerezza. Posti lungo le strade a traffico veicolare e nelle grandi piazze impiegano soprattutto lampade ai vapori di sodio ad alta pressione con ottica aperta o chiusa. Questa tipologia può essere impiegata per sostenere contemporaneamente anche i cavi di trasmissione e di distribuzione dell’energia elettrica.