L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA TRA LE DUE GUERRE
(1922-1943) - N° 1 | 2017

Tresigallo “Città del 900”

by Lorenzo Bazzocchi

All’inizio degli anni Trenta, nell’ambito del piano generale di bonifica della pianura ferrarese, si assiste all’edificazione della nuova città di Tresigallo. Il progetto, voluto da Edmondo Rossoni, all’epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e successivamente Ministro dell’Agricoltura, consiste in una vera e propria rifondazione del suo paese natale.

L’intervento è finalizzato, attraverso l’abbattimento di numerosi edifici preesistenti, alla realizzazione di nuove strutture con funzioni sia industriali – destinate allo sfruttamento delle risorse rurali locali (distillerie, zuccherifici, caseifici) – sia di carattere educativo, sanitario e sportivo.

L’insediamento si sviluppa attorno ad una piazza principale di grandi dimensioni, piazza della Rivoluzione (oggi della Repubblica), dalle forme ambiziose, simile ad un grande anfiteatro su cui si affacciano palazzi con portici addossati al piano terra. Al centro lo spazio è dominato da una fontana circolare, con semplice vasca in travertino, terminante in un gruppo bronzeo che raffigura quattro gazzelle mentre si abbeverano.

Particolarmente interessante è il progetto di illuminazione della città che prevede, per i luoghi più significativi, l’installazione di alti pali in ferro, con basamento troncoconico in ghisa, a sostegno di un’elegante cima a due o a quattro bracci reggi-lampada, modello che ricorda la tipologia montata nello stesso periodo sui pali di piazzale della Libertà a Senigallia.

I manufatti mostrano con evidenza l’intenzione, da parte dei costruttori, di dar vita a elementi d’arredo esteticamente gradevoli il cui geometrismo è fortemente ispirato all’Art déco, lo stile in voga in quegli anni.